“Agata e le stelle”: intervista all’autrice del libro
Un libro che parla di viaggi, rinascita, cibo e colori. Oggi intervistiamo l’autrice, Federica Giuliani, per conoscere meglio lei e il suo primo romanzo.
Nell’articolo puoi trovare dei link di affiliazione per il quale il sito riceve piccole commissioni. Contribuisci a mantenere aggiornato il sito. A te non costa nulla… solo un click!
Conosco Federica Giuliani da alcuni anni.
Ci siamo conosciute in un contesto ben preciso, ovvero quello del travel blogging. Non abbiamo mai avuto occasione di fare una chiacchierata per approfondire la nostra conoscenza.
Tuttavia ho sempre seguito Federica sui social network e di certo non mi poteva sfuggire la pubblicazione del suo primo romanzo “Agata e le stelle”.
Ricordo di averle scritto in privato e lei molto carinamente mi ha promesso di inviarmi una copia del libro.
“Agata e le stelle”: la mia opinione
E il libro alla fine è arrivato.
Un romanzo di poche pagine che sanno catturare l’interesse.
Un romanzo particolare perché non trovi soltanto il racconto della protagonista Agata, ma alla fine di ogni capitolo Federica riporta la ricetta di una pietanza citata nelle pagine precedenti.
Credo sia un modo originale per entrare ancora più a contatto con la storia raccontata, ma anche con l’autrice stessa del libro.
Finora non mi era mai capitato di leggere un libro così e basta preparare una delle ricette riportate per immaginare Agata che la prepara per i suoi ospiti, chiedendoti “ma cosa indosserebbe lei in questa situazione?”.
Così eccomi qui a intervistare Federica per conoscerla un po’ di più e per farti raccontare da lei il suo primo romanzo “Agata e le stelle”.
Ciao Federica, raccontaci un po’ di te.
La domanda più difficile.
Faccio la giornalista e quando ho iniziato il percorso ho scelto di specializzarmi negli argomenti che conoscevo meglio: turismo e gastronomia, passioni che mi sono state trasmesse dai miei genitori.
Viaggio appena posso e amo esplorare i sapori di altre culture, ma i miei interessi spaziano fino all’arte, allo yoga passando per la fotografia e la lettura. Amo il mare, ma se devo scegliere tra una vacanza in spiaggia e un viaggio avventuroso non ho dubbi, specialmente se in Asia. Sono un’esperta di Turchia, Paese che conosco e frequento da quando avevo 7 anni e che sento come una seconda casa.
Cerco di circondarmi di bellezza, che mi alleno a trovare soprattutto nelle piccole cose, e ho bandito il nero dal mio armadio: i colori mi danno ogni giorno la giusta energia. Dirigo travelglobe.it e scrivo per il quotidiano La Stampa.
Una volta mi chiesero quale spezia mi rappresentasse meglio, scelsi il berberè: una miscela piccante ricca di colore e calore.
Perché hai deciso di scrivere “Agata e le stelle”?
“Agata e le stelle” è il mio quarto libro, ma il primo romanzo.
Raccontare storie è ciò che mi più mi piace fare e ho pensato fosse arrivato il momento di provarci.
Sono una grande ascoltatrice e spesso rimango colpita dai discorsi che sento fare in treno, al ristorante… Inventavo storie anche da bambina e, spesso, erano talmente credibili che lasciavo il dubbio nelle maestre.
Quanto c’è di te in questo libro?
Molto ma non tutto.
Mi è piaciuta molto una cosa detta da una collega e amica dopo aver letto il libro: “Tra le parole si vede la tua corazza di neve, che si scioglie non appena vede il sole”.
In effetti sono così: Leone di segno zodiacale, lottatrice per natura. Ma a forza di sentirsi dire “Tanto sei forte e ce la fai da sola” arriva un punto della vita in cui è necessario mostrarsi per come si è davvero: forti, ma fragili.
Così è nata Agata, che sono un po’ io ma potresti essere anche tu o chiunque altra.
Il libro è un mix di sentimenti, cibo e viaggi. Da dove nasce l’idea?
Il libro è un mix di cose perché così sono io: non mi piace definirmi in un solo modo.
Mi piace sapere un po’ di tutto perché la cultura non passa solo dai grandi classici della letteratura o dai film d’essai.
Ho cercato di raccontare alcuni dei miei maggiori interessi (il cibo, ad esempio, è una costante nella vita e nel lavoro), ma ce ne sono tanti altri ancora da svelare.
Parlare di sentimenti, invece, non è stato facile ma sono forse l’unica cosa che davvero ci accomuna tutti. C’è chi li manifesta con dolcezza, chi li urla e chi li tiene per sé: tutti hanno un cuore che, almeno una volta nella vita, è stato ferito; l’importante, però, è capire che può guarire.
Qual è il messaggio che vuoi passare attraverso le tue parole?
Non credo ci sia un messaggio univoco.
Agata è una donna che ha saputo trasformare il dispiacere in una nuova occasione.
Lo ha fatto lasciandosi alle spalle ciò che la teneva legata a una persona “tossica”, che le impediva di esprimere i suoi talenti. Nei rapporti, di qualsiasi forma e origine, ci deve essere equilibrio perché funzionino.
Le persone ottimiste e resilienti come me, ad esempio, tendono ad attirare quelle che io chiamo le “sanguisughe energetiche”, che riescono a sopravvivere solo in funzione di chi fa il lavoro faticoso per loro.
Cercare il bello nelle situazioni difficili, infatti, è un’attività quotidiana che richiede forza. Oppure c’è chi accetta umiliazioni di ogni genere pur di non restare solo/a.
Ecco, mi piacerebbe che queste pagine accendessero una piccola luce di speranza sul concetto che per stare in bene in due è necessario soprattutto star bene da soli. In amore, ma anche nell’amicizia e in ogni altro tipo di relazione umana.
Dai un’occhiata anche a questi…
Scrivere un libro: un sogno che si avvera
Come si diventa scrittrice?
6 libri che parlano di donne e che dovresti leggere
Un ulteriore aspetto che vorrei restasse è l’utilizzo dei colori come qualcosa di benefico per la mente.
Come ho detto, ho eliminato il nero dal mio armadio perché mi opprime. Non ero vestita di nero nemmeno al funerale di mio padre.
Con questo non voglio dire che non si debba mai indossare, ma l’importante è non utilizzarlo come mantello per l’invisibilità.
Ogni persona è unica e dovrebbe avere il coraggio di esprimersi anche attraverso i colori.
Ci sono professionisti che del colore dell’abbigliamento ne hanno fatto un mestiere e sono certo più adatti di me a spiegarne gli effetti, emotivi e comunicativi: io ho voluto solo aprire una finestra sul mondo della cromoterapia per creare ispirazione e curiosità.
A quale donna consiglieresti di leggere “Agata e le stelle”?
Alla donna a cui piace viaggiare, a quella che cucina (ci sono alcune ricette dal mondo), a quella che cerca un po’ di coraggio o bellezza, che troverà nei luoghi inconsueti e nelle curiosità raccontate.
Agata ha mille sfumature e ogni donna potrà rivedere in lei qualcosa di sé.