Selene+Stefano

Il compagno di viaggio ideale non lo scegli, lo trovi!

Scegliere di viaggiare in compagnia

 

C’è chi ama viaggiare da solo. C’è chi ama viaggiare in coppia. C’è chi ama viaggiare con una comitiva di amici. E c’è chi non ama viaggiare, punto.

Per quanto mi riguarda, ho sempre amato muovermi da sola, libera di fare le scelte che volevo. Poi ho scoperto il piacere di viaggiare in due.

In due non ci si infastidisce. Ci si mette d’accordo facilmente. Ci si divide e poi ci si ritrova per pranzo.

Quando si parte in due è perché si ha abbastanza confidenza con l’altro da potersi permettere di dire “no, questo non voglio farlo!” senza offendersi.

Anni fa poteva essere un’amica (ricordo un bellissimo viaggio in Belgio…), oggi sono ormai 4 anni che viaggio con Stefano. Non avrei potuto incontrare compagno di viaggi migliore!

Il compagno di viaggio non sempre sei tu a cercarlo.  A volte lo incontri per caso, lungo la strada, inaspettatamente.

Il compagno di viaggio non sempre lo senti arrivare. A volte pensi di partire da solo e in aereo scopri che la tua vicina sta andando proprio lì, dove stai andando tu e, per qualche strana ragione, senti che quell’avventura vuoi condividerla proprio con lei.

Il compagno di viaggio non sempre lo vuoi. A volte pensi che vorresti stare da solo, ma la persona che ti ospita in casa a San Francisco, l’amica di una cugina, che all’inizio doveva offrirti solo un letto dove dormire, decide di scarrozzarti in giro per la città, facendoti assaggiare la migliore zuppa di pesce sul Pier 39, accompagnandoti fino allo Yosemite, in una casa in mezzo al bosco circondata dai cervi, e allora capisci che di un compagno di viaggi ne avevi bisogno.

Il compagno di viaggio non lo scegli. E io l’ho incontrato, per caso, nei vicoli di Genova.

Da lì siamo partiti, ogni giorno, verso nuove avventure. Che fosse una passeggiata tra i Palazzi dei Rolli genovesi, una domenica ad Alba a bere vino tra le case di mattoni rossi o un viaggio nel temibile freddo di gennaio in Germania. Non ci siamo fermati un attimo.

Ogni volta la stessa storia.

Io che fremo, mi preoccupo, mi agito: “arriveremo in orario?”, “cosa ci portiamo da mangiare?”, “la macchina l’hai fatta controllare?”. Lui che con la sua calma mi spazientisce.

Quando si parte in due si parte in due: con i propri i difetti, i proprio pensieri, le proprie paure.

Si parte facendo le cose di nascosto all’altro: preparare la valigia, ad esempio, che “altrimenti non ci sta nulla!” (io) o caricare la macchina, che “altrimenti non c’è ordine!” (lui).

In 4 anni ho imparato che partire insieme non è solo andare a fare una vacanza, ma è ricordarsi di ascoltarsi un po’ di più. È crescere nonostante si pensi di essere già grandi.

Scegliere una meta insieme, capire perché quel posto e non un altro, fare squadra per trovare l’hotel migliore, punzecchiarsi e riconoscere le proprie fissazioni mentre si preparano le valigie, abbandonare i propri pregiudizi durante il viaggio, faticare a trovare un ristorante per mangiare qualcosa di assolutamente tipico, ridere con una persona appena conosciuta, sono alcune delle cose del viaggiare insieme che ho capito essere fondamentali per una coppia.

Vivere così, come se anche una domenica all’IKEA fosse un viaggio, aiuta a trovare sempre nuovi stimoli e a non avere troppo nostalgia al ritorno da una vacanza (il che non è male dopo l’estate!).

Viaggiando, Stefano conosce di me qualcosa che solo così poteva notare, odia di me qualcosa che solo così poteva odiare, ama qualcosa di me che solo così poteva amare.

Il mio compagno di viaggio l’ho incontrato per caso, l’ho seguito nei vicoli di Barcellona, l’ho tenuto per mano tra la nebbia di Edimburgo, gli ho passato il cucchiaio per assaggiare le orecchie di maiale a Madrid, l’ho abbracciato in un ostello di Durazzo. Con il mio compagno di viaggi e di vita ho amato il campeggio, nonostante le gelate di aprile a Mondovì, ho pianto davanti ad uno scorpione nella cucina di un appartamento ad Ohrid, in Macedonia. Con il mio compagno di viaggio voglio continuare a partire, per andare ovunque: sotto casa a prendere un gelato, in Messico a scalare le piramidi Maya, in Islanda per vedere l’aurora boreale.

Il compagno di viaggi non lo scegli, lo trovi e basta.

Ti auguro con tutto il cuore di trovarlo presto, se non lo hai già incontrato.

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