Trovare lavoro al Sud
La condizione di una giovane donna
Abito in una terra dove il colore del cielo si fonde con quello del mare, dove le temperature gradevoli rendono speciale ogni stagione, dove mangio cibo salutare direttamente dal raccolto del mio orto, dove tutto mi renderebbe felice, se solo avessi un lavoro stabile.
Cara amica, io abito al Sud.
Forse ti riconoscerai nelle mie parole anche se abiti al nord o nel centro Italia. Poco importa dove sei nata o dove hai scelto di abitare. Se hai dovuto cambiare residenza, probabilmente tutto è dovuto alla mancanza di lavoro nella tua terra natia, proprio come succedeva ad inizio Novecento e successivamente negli anni Sessanta. Infatti i miei bisnonni emigrarono in Argentina e mio nonno, un abile manovale, passò più tempo a lavorare in Lombardia, lontano da casa, che con la sua famiglia. Proprio come avveniva in passato, anche oggi si tenta la fortuna lontano da casa. La differenza rispetto al passato è che all’epoca non tutti potevano permettersi il lusso di formarsi. Se nel passato ad andare via erano “giovani braccia”, adesso ad emigrare sono i cervelli. In Italia si parla molto spesso di fuga di cervelli: giovani costretti ad emigrare in un’altra città o in un altro Stato, per trovare un lavoro adeguato alle proprie aspettative, che ricompensi tutti gli anni di studi e sacrifici fatti.
A 30 anni un lavoro non lo desideri, ma lo pretendi. Lo pretendi come riconoscimento a quei gradini in salita che la vita ti ha imposto di percorrere tutto d’un fiato. Molte volte l’unica soluzione sembra essere quella di allontanarsi per molti chilometri per inseguire un sogno. Un sogno che al Sud tutti chiamiamo lavoro.
Una delle più grandi paure al Sud rimane quello di non trovare lavoro.
Molte volte, ma fortunatamente non sempre, la scelta dei percorsi di studi, non è dettata dalla propria passione, ma dalla possibilità di trovare un lavoro vicino casa. Gli anni passano, ma la situazione rimane sempre quella: la disoccupazione rappresenta la più grande piaga del Sud Italia. Questo non lo sostengo io, ma i diversi studi che ogni giorno vengono pubblicati sui giornali o comunicati durante i TG, spesso mentre stai pranzando, così il boccone scende ancora più amaro, in particolar modo quando la protagonista della notizia in corso è la regione in cui vivo, la Calabria.
Secondo l’ultimo rapporto Eurostat, la Calabria figura tra le prime 3 regioni in Europa per tasso di disoccupazione giovanile e scusa se è poco. Insomma, la riduzione del tasso di disoccupazione al Sud è solo una tesi che sostengono i nostri politici. Loro sanno e fanno finta di non capire la situazione esasperata dei giovani. Possibile che nessuno si è accorge dell’enorme difficoltà? Mi rivolgo ai politici: vi prego, basta alimentare false speranze. La vostra priorità dovrebbe essere garantire un futuro stabile e dignitoso a noi giovani del Sud, favorendo interventi concreti che incidano realmente sui livelli occupazionali e privilegino le competenze e il merito.
Urge trovare una svolta. Gli anni passano velocemente anche per i giovani, ritrovarsi da 18 a 30 anni senza un futuro è davvero un attimo. Quello che auguro a me e alle altre donne del Sud Italia è quello di vivere in una terra all’altezza dei propri sogni e non sentirsi mai inutili.
Tante persone il lavoro nemmeno lo cercano più. C’è chi si accontenta di un impiego nero e sottopagato, c’è chi passa le giornate ad inviare candidature e ci sono anche le persone che provano a costruirsi qualcosa qui al Sud. Come se “provare” è l’unica cosa che ci sia rimasta. Intanto le pensioni rimangono un miraggio, si continua a dipendere dalla propria famiglia e l’Italia diventa il paese dei figli lontani.
Per fortuna ci sono le belle testimonianze di quelle donne che anche al Sud sono riuscite ad emergere, come Grazia o Giovina. Loro sono il nostro esempio, la nostra voglia di proseguire. Quante donne brillanti conosco e chissà ancora quante ne conoscerò. E poi ci sono le nostre mamme, donne forti di altri tempi, che continuano a stringere i denti e, insieme a noi, sognano un futuro migliore qui al Sud.
Qual è la tua esperienza? Anche tu, come me, vivi questa situazione?