Le conversazioni Nord – Sud al telefono: trova le differenze!
3 domande da non fare ai parenti del Sud se vivi al Nord
Vivi al Nord e vieni dal Sud?
Il telefono è il cordone ombelicale, lo usi ogni volta che ti mancano gli affetti, hai nostalgia dei luoghi vissuti, hai voglia di tutto quello che intorno a te non c’è.
Quante volte chiami casa? Io ho ripensato a tutte quelle volte che le conversazioni con il Sud mi hanno fatto sentire sola, nostalgica e vuota. E così ho scoperto che ci sono almeno 3 domande da evitare assolutamente, perché le risposte accentuano la distanza e la tristezza. Adesso le svelo qui per te!
1) Che tempo fa?
È un classico per gente che, come noi, usa il telefono quale fonte di sopravvivenza e chiama i parenti più stretti (mamma, papà, sorelle e fratelli) almeno 3 volte al giorno. Gli altri una volta a settimana.
Cosa ci diciamo 3 volte al giorno?
La domanda sorge spontanea “Che tempo fa?” e dopo averla fatta ti penti amaramente e vorresti riavvolgere il nastro e chiedere altro.
La risposta è programmata su “Oggi fa più freddo di ieri, però caldo caldo” oppure “Oggi finalmente ha piovuto, ma adesso il sole è forte, ho steso la biancheria ed è già asciutta” per finire con “Oggi è più freschino, però si sta bene, sono uscito con la giacca”.
Non hai altro da aggiungere, ti guardi intorno e vedi grigio oppure senti freddo o ancora peggio cerchi conforto.

2) Cosa hai fatto oggi?
Ore 19:30
Io: “Cosa hai fatto oggi?”
Lui: “Niente, le solite cose. Sono stato a Palermo, poi sono stato a pranzo da mamma, poi ho portato la piccolagrande a cavallo, siamo andati con il piccologrande a tennis e poi sono andato ad Agrigento. Dovevo consegnare due carte. Mi sono fermato a comprare un paio di jeans, adesso sono in auto. Stasera forse andiamo a cena fuori oppure da mamma, ma sono stanco e voglio andare a letto PRESTO.”
Lui: “Che fate voi?”
Io: “Sono le 19:30, abbiamo già cenato, giochiamo con la piccola e tra un po’ andiamo a letto.”
Non hai altro da aggiungere, ti guardi intorno e vedi buio oppure senti freddo o ancora cerchi conforto.
3) Cosa hai mangiato?
La domanda da masochista, quella di “ho voglia di chiudere la giornata in tristezza”.
Io: “Colazione con acqua calda, miele e cereali; pranzo a mensa con verdure cotte e crude (perché la pasta contiene burro, panna e grassi sempre, la carne va in putrefazione nello stomaco e devo evitarla, riso in bianco è sempre lo stesso); cena minestrone (santo Bimby!) e proteina a scelta tra pesce (santo Findus!), uova o altro.

Lei risponde a scelta tra:
a) “Ho fatto ‘na cosa veloce”
b) “I bambini (leggi nipoti ormai non più bambini) mi hanno chiesto il pasticcio e visto che il forno era acceso ho impastato un po’ di pizza e pane. Sai come hanno mangiato di gusto? Soddisfatti!”
c) “Sono andata in campagna, ho raccolto due asparagi, ho preso le uova e ho fatto una frittata che si sono leccati i baffi. Poi sono passata dal fruttivendolo e aveva le prime fave piccole e fresche.”
Io: deglutisco.
Non hai altro da aggiungere, ti guardi intorno e vedi buio oppure senti freddo o ancora cerchi conforto.
La temperatura mite del lago di Garda ti fa un baffo, la dispensa in casa non ti basta più e i supermercati ti sembrano vuoti, le chat di WhatsApp non elargiscono caldi abbracci e tu continui ad aver fame, freddo e voglia di coccole.
Nata in Sicilia, cresciuta nel mondo, adesso mamma a Trento.
Scrivo, parlo, sorrido, amo: vivo, soprattutto lavoro così.
Content Specialist & Project Manager. Comunicazione & Marketing in eTour.