Sistema Elettorale Italiano

Il “Rosatellum” spiegato in modo semplice

Ormai sta arrivando il giorno in cui, tessera elettorale alla mano, andremo ad esprimere il nostro voto per eleggere – direi “finalmente!” – chi dovrà rappresentarci in Parlamento per i prossimi 5 anni.

ARTICOLO AGGIORNATO IL 01/09/2022

Il nuovo sistema elettorale italiano

Per ragioni piuttosto ovvie su Pink Mojito magazine non abbiamo alcuna intenzione di cadere nella facile trappola di criticare le diverse fazioni politiche. Quello che ci interessa è di aiutarti a capire qualcosa di più riguardo al nuovo sistema elettorale, conosciuto con il nome di ‘Rosatellum’. Infatti queste elezioni saranno il terreno di prova della nuova legge elettorale.

Spiegare una legge elettorale non è facile, ma a me piacciono le sfide e cercherò di spiegarti il sistema elettorale italiano in vigore in modo semplice. Che dici? Ci riuscirò? Scoprilo leggendo l’articolo fino in fondo e poi fammi sapere se è tutto chiaro lasciando un commento.

Cos’è il sistema elettorale?

Il sistema elettorale è l’insieme di regole che stabilisce come vengono elette le persone che fanno parte di un organo elettivo. Nel caso delle elezioni politiche del 25 settembre si tratta della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Siccome noi singoli cittadini non possiamo governare direttamente il nostro Paese, dobbiamo scegliere delle persone che lo facciano al posto nostro.

Il sistema elettorale indica la procedura che bisogna seguire per poter eleggere i propri rappresentanti in Parlamento. Il sistema elettorale, perciò, ci dice come vengono distribuiti i voti, quanti voti devono prendere i candidati per poter essere eletti, come si svolgono le elezioni e così via.

Il sistema elettorale viene stabilito tramite una legge ordinaria.

Il nuovo sistema elettorale italiano: il Rosatellum bis

Con l’arrivo delle elezioni politiche del 25 settembre di sicuro hai sentito parlare di questo Rosatellum.

Di cosa si stratta?

Non è altro che un nome attribuito alla legge che ha approvato il nuovo sistema elettorale. Negli ultimi tempi i nostri politici sono soliti attribuire nomignoli alle leggi approvate o alle manovre politiche. Infatti, oltre a Rosatellum, in questi giorni sentiamo nominare le parole: Italicum, Mastellum, Mattarellum, Consultellum e così via.

Ormai il nuovo sistema elettorale lo si chiama soltanto Rosatellum. La parola ‘bis’ è stata eliminata: si riferiva alla modifica fatta al primo testo di legge. Il nome deriva dalla persona che ha proposto il testo della legge, ovvero Ettore Rosato, e dal nome di una precedente proposta di legge (Legalicum) non approvata.

Il nuovo sistema elettorale italiano è stato approvato con la legge n. 165 del 3 novembre 2017, la quale modifica sia il sistema di elezione della Camera dei Deputati sia il sistema di elezione del Senato della Repubblica. Prima di questa legge ne esistevano due, una per la Camera (Italicum) e una per il Senato (Consultellum).

Con la legge costituzionale 18 ottobre 2021 n. 1 è stato modificato l’articolo 58 della Costituzione, in cui viene indicata l’età minima per poter votare i componenti del Senato (non più 25, ma 18).

Come funziona il nuovo sistema elettorale italiano?

Per capire come funziona devi sapere che le elezioni si possono basare su 3 diversi sistemi:

  • il sistema maggioritario, dove viene premiato chi prende più voti;
  • il sistema proporzionale, dove vengono premiati un po’ tutti;
  • il sistema misto, che funziona un po’ come il maggioritario e un po’ come il proporzionale.

Qual è la conseguenza se si sceglie un sistema piuttosto che un altro?

La stabilità o meno del Governo negli anni in cui è in carica.

Per approvare le leggi ci vuole una maggioranza di persone che siano dalla tua parte e se questa maggioranza è più vicina al 50% è facile che qualcuno che sta dalla tua parte scelga di mettersi contro. Ricordati sempre che è vero che si tratta di governare un Paese, ma alla base ci sta sempre la politica composta da partiti che hanno delle proprie idee e che scelgono di seguire una precisa strada.

E noi che sistema abbiamo?

Il Rosatellum è un sistema misto. Infatti prevede che alcuni candidati vengano eletti deputati se ottengono la maggioranza dei voti e altri candidati siano eletti attraverso la distribuzione dei voti in modo proporzionale a ciascuna lista.

Ecco ora, spiegato in modo semplice, il sistema elettorale italiano: come funziona, come si vincono le elezioni e come si eleggono i parlamentari.

Come si vince con il Rosatellum?

Cerchiamo di capire quale sarà la conseguenza del voto che esprimerai nella cabina elettorale.

Come ti spiegavo prima, il nuovo sistema elettorale è misto: una parte dei seggi viene assegnata con il sistema maggioritario e una parte con il sistema proporzionale.

Cosa vuol dire tutto questo? In realtà è molto semplice. Vediamolo meglio nel dettaglio.

L’Italia è suddivisa in circoscrizioni. Ogni circoscrizione ha al suo interno collegi plurinominali e collegi uninominali. Per il Senato le circoscrizioni coincidono con le 20 regioni. Per la Camera le circoscrizioni sono 28. Ad ogni circoscrizione viene attribuito un numero di seggi per la Camera e un numero di seggi per il Senato. Non dimenticarti che esiste una Circoscrizione estero, ovvero i residenti italiani all’estero che hanno diritto di voto. I seggi riservati a questa circoscrizione sono 18 (12 per la Camera e 6 per il Senato).

Il totale dei seggi viene poi suddiviso in quelli eletti dai collegi uninominali e quelli eletti dai collegi plurinominali.

Nel collegio uninominale il candidato che riceverà più voti conquisterà il diritto di sedersi in Parlamento. Ecco perché sulla scheda elettorale troverai un nome e cognome scritto in grande sopra ogni singola lista. Il totale dei deputati eletti nei collegi uninominali equivale a un terzo dei deputati da eleggere.

Questa era la parte più semplice. Ora vediamo quella leggermente più complessa.

I seggi rimanenti, quelli dei collegi plurinominali, sono suddivisi in modo proporzionale tra le liste. La percentuale dei voti conquistati dalla singola lista determinerà il numero di parlamentari che ciascuna potrà nominare in ogni collegio plurinominale. In pratica i due terzi del Parlamento li scegliamo indirettamente votando per il candidato del collegio uninominale (nome in grande), il cui voto va di riflesso alla lista o alle liste collegate, oppure barrando proprio la lista che ci interessa.

La soglia di sbarramento: che cos’è?

Per poter rientrare nella distribuzione dei due terzi dei seggi la lista deve raggiungere almeno il 3% dei voti totali a livello nazionale: la famosa soglia di sbarramento. In caso contrario la lista non avrà alcuna rappresentazione in Parlamento.

Nel caso in cui si tratti di una coalizione, quindi l’unione di più liste, la soglia di sbarramento sale al 10% e almeno una lista della coalizione deve raggiungere il 3%. Se al suo interno ci sono liste che non raggiungono il 3% e arrivano almeno all’1%, i voti vengono ridistribuiti tra le altre liste della coalizione. Se la lista della coalizione non raggiunge nemmeno l’1% i voti vanno dispersi.

Questo vale anche per il Senato, ma con una differenza: se una lista non raggiunge il 3% a livello nazionale, ma raggiunge il 20% dei voti all’interno di una regione riceve lo stesso dei seggi. Una differenza in favore delle liste relative alle minoranze linguistiche.

Alcune considerazioni

Per scrivere questo articolo ho dovuto documentarmi molto bene e devo dire che non è stato per me semplice capire fino in fondo il funzionamento del nuovo sistema elettorale. Mi sono imbattuta in articoli a sfondo politico che mi hanno portato a fare alcune riflessioni.

Prima di tutto non sapremo come andranno davvero le cose con questo nuovo sistema. Speriamo che sia solo l’inizio di una migliore stabilità di Governo, che permetta al nostro Paese di avere almeno una continuità a livello politico.

Studiando il Rosatellum ho capito che la vera partita si giocherà sui collegi plurinominali e quindi sulla ripartizione dei voti tra i partiti politici candidati a queste elezioni politiche. Se andrai a votare e io spero davvero tu lo faccia, scegli con attenzione chi vuoi che ti rappresenti in Parlamento. Ricordando che il voto che dai al candidato confluisce nella lista o liste sottostanti, ma il voto che darai alla lista andrà anche al candidato. Da queste elezioni dipenderà il futuro del nostro Paese ed è bene che tu rifletta, scegliendo ciò che ritieni giusto.

A questo punto spero di averti spiegato il Rosatellum, ovvero il sistema elettorale italiano, in modo semplice e chiaro, ma se così non fosse scrivi pure la tua domanda nei commenti.

Buon voto!

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4 Commenti

  1. vediamo se ho capito. il candidato nel seggio uninominale viene sempre eletto basta che la sua lista raggiunga il 3% a livello nazionale o il 20% a livello regionale?