Come si diventa scrittrice?
Ce lo racconta Silvia Trevisone
Riprendiamo con le nostre PinkInterviste per raccontarti i sogni realizzati da donne semplici, come me e te. Donne che conducono vite normali, vanno al lavoro, magari hanno una famiglia, combattono paure e insicurezze. Donne che hanno un desiderio e che sono disposte ad affrontare ogni tipo di ostacolo pur di vederlo diventare realtà.
Tutte abbiamo un sogno nel cassetto, ma alcune lo lasciano chiuso lì dentro per anni e quasi se ne dimenticano. Altre donne, invece, fanno di tutto pur di realizzarlo perché credere nei propri sogni fa bene al proprio spirito, anche se il sogno non ha nulla a che fare con il proprio lavoro.
Alcune settimane fa avevamo intervistato Michela Cantarella, che ci aveva raccontato come lei fosse riuscita a diventare scrittrice realizzando così il suo sogno. Per la PinkIntervista di questa settimana ti presentiamo Silvia Trevisone, che, come Michela, ci ha raccontato come lei sia diventata scrittrice.
1) Raccontaci un po’ di te.
Mi chiamo Silvia, ho 35 anni e vivo a Milano. Attualmente frequento un corso per lavorare nel settore dell’editoria e sono impegnata a promuovere e realizzare la pubblicazione del mio primo libro.
2) Qual era il tuo sogno all’inizio?
Scrivere! Quando da piccola mi chiedevano cosa volevo fare la mia risposta era sempre: “La scrittrice!”. Ho sempre avuto la tendenza ad inventare storie, tenevo diari, scrivevo brevi racconti.
3) Sei riuscita a realizzarlo come volevi?
A 35 anni ho capito che nessun sogno si realizza mai esattamente nel modo che vuoi, ma volevo un libro tutto mio ed è questa la cosa importante. Non avevo calcolato tante deviazioni di percorso e difficoltà, ma questo rende l’obiettivo ancora più bello una volta raggiunto, no?
4) Qual è stata la tua motivazione più forte?
La motivazione è stata la gioia che scrivere mi ha sempre dato; se, ad un certo punto, non l’avessi più sentita come una cosa che mi faceva stare bene, l’avrei lasciata andare.
5) Qual è stata la tua paura più grande?
La mia paura è stata anche la mia grande debolezza: non aver creduto abbastanza in me. Avevo paura che, alla fine, la mancanza di fiducia nelle mie capacità mi avrebbe davvero portato a non combinare niente nella mia vita.
6) Quanto tempo hai impiegato a realizzarlo?
35 anni! In realtà per scrivere il libro e rivederlo mi ci sono voluti quasi 3 anni (con alcune interruzioni), ma tutto quello che c’è stato prima mi ha portato fino a qui. La scrittura è un processo che si evolve e il tuo bagaglio di vita e di esperienze è fondamentale.
7) Hai avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno?
Scrivere un libro è una cosa che si fa in solitaria. Tuttavia trovare qualcuno con cui confrontarmi su questo argomento è stato fondamentale.
8) Quanto ha influito l’appoggio delle persone vicine a te?
Le persone non credono mai che un mestiere creativo sia qualcosa di davvero realizzabile. Tutti magari ti dicono che sei brava, ma da qui a pubblicare un libro ce ne vuole. Li capisco assolutamente ma, forse, questo sentimento di scetticismo che mi circondava mi ha dato una motivazione in più per riuscirci.
9) Se chi ci legge volesse realizzare un progetto simile al tuo, quale sarebbe il consiglio che ti senti di dare?
Il consiglio generico è perseverare e non scoraggiarsi davanti alle porte chiuse, ma rimboccarsi le maniche. Per chi vuole diventare scrittrice io consiglio di leggere e scrivere moltissimo; bastano anche poche righe al giorno. La pratica è fondamentale.
10) Dai un consiglio alle donne che ti stanno leggendo
In questi anni ho avuto la fortuna di conoscere tantissime donne in gamba, intelligenti, capaci. Le vedo realizzare grandi cose grazie all’impegno e all’ingegno. Non credo che le lettrici di Pink Mojito abbiano bisogno di consigli, ma quello che vorrei dire loro è di non aver paura di fallire. Succede, poi ci si rialza e si va avanti.
Non compro giornali femminili, però ne ho creato uno. Ho 39 anni, ho un compagno (ora marito) da 13, convivo da 12 e sono mamma da 4. Vorrei un mondo in cui le donne siano più consapevoli delle loro potenzialità.