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Come scegliere il Prosecco?

Scopri come scegliere in modo giusto il Prosecco grazie alle indicazioni della nostra amica sommelier.

Negli ultimi anni il Prosecco ha avuto una straordinaria diffusione sia in Italia che all’estero. Complice l’abitudine radicata di consumare aperitivi e in particolare di bere spritz, preparati appunto con Prosecco.

È fresco, è frizzante, è alcolico al punto giusto.

Il Prosecco viene servito non solo all’aperitivo, ma come bevanda per accompagnare stuzzichini ai rinfreschi, come benvenuto agli ospiti di un matrimonio e in tantissime altre occasioni.

La sua origine risale ai Romani. A quel tempo il vino si chiamava Puccino e le uve Glera crescevano solo nella città di Prosecco, non molto distante da Trieste. Solo nel 18° secolo i vitigni di Glera vennero piantati nell’area collinare che si estende tra il Veneto e il Friuli.

Proprio queste colline, con il particolare disegno che i vitigni creano, hanno ottenuto il riconoscimento dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità.

Scopri come scegliere il Prosecco!

Paola Forneris
Paola Forneris, viaggiatrice, amante del buon cibo e del buon vino, sommelier AIS. Amo scoprire luoghi nuovi e conoscere culture diverse, ma soprattutto assaggiare. Comunicatrice del vino, non semplice sommelier, condivido volentieri le scoperte e le storie che ci sono dietro le bottiglie che degusto. Fondatrice e curatrice del blog Viaggi&delizie, ospite radiofonica nella trasmissione Café Bleu su RadioBeckwith con “Un quarto divino”, ideatrice di Ti Abbino il Vino in diretta Instagram faccio parte anche del progetto Mealting Pot Italia – per Corsi di vino e cucina.

Ho pensato di chiedere alla mia amica Paola Forneris, sommelier e blogger, di rispondere ad alcune domande per sapere come scegliere il Prosecco e conoscere come viene prodotto.

Questo è il primo di una serie di 5 articoli dedicati al vino che ti accompagneranno per tutto il 2021.

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1) Quali sono i tipi di Prosecco che possiamo trovare?

Intanto iniziamo con il dire che il Prosecco è un vino che si produce con l’uva Glera e che il territorio di origine spazia dal Veneto fino al Friuli.

Il Prosecco che più conosciamo e consumiamo è la tipologia spumante, ma non c’è solo quella.

La tipologia spumante è prodotta con la fermentazione in autoclave, dove il vino viene addizionato di anidride carbonica.

Esistono però anche il Prosecco frizzante e il Prosecco tranquillo, ossia una versione rifermentata in bottiglia e una versione ferma.

2) Qual è la differenza tra Prosecco e vino frizzante?

Come abbiamo visto anche per il Prosecco c’è la versione frizzante, quindi non dobbiamo cercare una differenza.

È chiaro però che per “Prosecco” ormai, sia in Italia che all’estero, identifichiamo la versione spumantizzata, che è ovviamente quella maggiormente prodotta e commercializzata.

3) Qual è la differenza tra Prosecco e Cartizze?

Il Cartizze è a tutti gli effetti un Prosecco.

Con Prosecco utilizziamo un termine generico che comprende il vino prodotto in varie zone del Friuli e del Veneto.

All’interno della zona di produzione del Prosecco, poi, abbiamo differenti DOC e DOCG.

Conegliano DOCG e Asolo DOCG hanno al loro interno ulteriori distinzioni collegate ai paesi specifici.

Il Prosecco Superiore di Cartizze si trova all’interno del comprensorio di Valdobbiadene e identifica il Prosecco prodotto in un’area più collinare rispetto ad altre aree di produzione situate verso la pianura.

4) Qual è la differenza tra Prosecco e metodo classico?

Il Prosecco spumante è prodotto con il metodo Charmat, mentre il Metodo Classico (sia Champagne, Franciacorta, Trento DOC, Altalanga per citarne alcuni…) è prodotto con il metodo Champenois.

Il metodo Charmat prevede una seconda fermentazione in autoclavi, con aggiunta di zuccheri e lieviti. che può avere una durata anche molto limitata di 15-20 giorni.

In questo periodo forzato i lieviti “mangiano” gli zuccheri trasformandoli in anidride carbonica.

Nella produzione di Metodo Classico, invece, la seconda fermentazione e il tempo di trasformazione degli zuccheri in anidride carbonica da parte dei lieviti è molto più lenta e avviene direttamente in bottiglia.

Normalmente il tempo minimo di fermentazione in bottiglia del Metodo Classico è di 24/36 mesi, ma può arrivare anche a 120 mesi e più.

Dopo la prima parte di tempo in cui le bottiglie vengono conservate orizzontali per la fermentazione, si passa al remuage raddrizzando poco alla volta le bottiglie per fare in modo che i lieviti, che hanno compiuto la loro azione, scendano lentamente verso il tappo.

Una volta completato il remuage, le fecce vengono espulse grazie alla sboccatura e si procede col ricolmare la bottiglia con un liqueur d’expedition o con una parte del vino stesso (dosage zéro).

colline Valdobbiadene
Le colline con i vitigni “a chicciola”, Patrimonio dell’Unesco.

5) Per lo spritz meglio il Prosecco brut o extra dry?

Non sono una mixologist quindi probabilmente non darò la risposta corretta, ma dopo essermi documentata la risposta più comune parrebbe essere il Prosecco extra dry.

Comunque sia chiariamo che la differenza tra brut o extra dry sta nel residuo zuccherino presente nel vino.

Nel Prosecco extra dry siamo in presenza di un residuo zuccherino compreso tra i 12 e i 17 grammi/litro. Mentre nel Prosecco brut abbiamo un residuo zuccherino inferiore ai 12 grammi/litro.

6) Qual è il bicchiere giusto per lo spritz?

Anche in questo caso mi appello alla risposta precedente, ma, se posso esprimere una mia personale idea, tra tumbler e calice scelgo senza dubbio il calice.

Il perché sta nell’eleganza del calice, che permette comunque sempre di apprezzarne il contenuto nella sua trasparenza e semplicità.

7) Cosa abbinare al Prosecco?

Spesso si identifica il Prosecco come vino da aperitivo. È corretto, ma non completo. Il Prosecco è un vino che può essere tranquillamente consumato a tutto pasto.

Grazie alle bollicine è, per contrapposizione, un ottimo abbinamento con piatti dalla spiccata grassezza: salumi, crostacei, pesci grassi (es. salmone) ma anche formaggi non troppo stagionati a pasta grassa o le fritture.

La sua caratteristica fresca e floreale si abbina anche molto bene alle verdure e, a tal proposito, penso a quanto sia eccezionale l’abbinamento territoriale tra Prosecco e i piatti a base di radicchio.

Proprio questa associazione tra prodotti del territorio è tra le mie preferite quando penso all’abbinamento cibo-vino.

Nulla si lascia al caso, nemmeno con un buon bicchiere di Prosecco in mano!

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